Agriturismi, dopo le sollecitazioni si riparte ma il “crack” è da 1 miliardo di euro

«In risposta alle sollecitazioni della Coldiretti sul sito del governo è stata pubblicata la FAQ che chiarisce che non solo gli alberghi ma tutte le strutture ricettive e quindi anche gli agriturismi possono ospitare le persone che sono autorizzate a muoversi nel periodo di emergenza epidemiologica». Lo rende noto la Coldiretti, nel sottolineare l’importanza del chiarimento sulla strutture ricettive che possono dare ospitalità, con gli agriturismi italiani che senza una decisa svolta rischiano perdite per quasi un miliardo nel 2020.

Si tratta di una precisazione importante per i 24mila agriturismi italiani spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti e con ampi spazi all’aperto dove – sottolinea la Coldiretti – è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti Coronavirus.

Ci sono tutte le condizioni per il rispetto delle misure di precauzione negli agriturismi dopo che – precisa la Coldiretti – la chiusura forzata ha fatto saltare sia il periodo pasquale sia i ponti del 25 aprile e del 1° maggio. A pesare oltre al calo della domanda interna è il crollo del turismo internazionale con gli stranieri che rappresentano il 59% dei pernottamenti complessivi senza dimenticare – continua la Coldiretti – le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose (cresime, battesimi, comunioni, matrimoni) che si svolgono tradizionalmente in questo periodo dell’anno. In primavera – continua la Coldiretti – si concentrano anche tutte le attività di fattoria didattica che molti agriturismi svolgono per dare la possibilità ai ragazzi di stare all’aria aperta in collaborazione con le scuole, ora chiuse.

«L’agriturismo è tra le attività agricole più duramente colpite dall’emergenza e Coldiretti con Terranostra è impegnata nel realizzare un piano, con risorse economiche di sostegno e misure straordinarie di intervento a partire dal DL Rilancio» ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che «con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti in città e al mare e anche per questo le strutture agrituristiche devono poter ripartire aprendo i cancelli della cascine, i percorsi naturalistici, le visite agli animali con la pet therapy e anche gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy».

L’Italia è leader mondiale nel turismo rurale con 24mila strutture agrituristiche diffuse lungo tutta la Penisola in grado di offrire 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola deserti per un totale di 14 milioni di presenze lo scorso anno, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat. 

Diego Scaramuzza presidente di Terranostra precisa: «L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy nella fase 2 perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità per la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare affollamento. In quasi 2 comuni italiani su tre sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari Made in Italy. Con l’arrivo della bella stagione – conclude Scaramuzza – sostenere il turismo in campagna significa anche evitare il pericoloso rischio di affollamenti in città, in montagna o al mare».

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