Enoteca Regionale della Lombardia, dove il vino è racconto e cultura
[intro-text size=”25px”]La prima Enoteca Regionale della Lombardia cresce. Ci vuole tanta passione per riuscire nelle sfide più ardite. Ci vuole tanto coraggio per dare a un territorio, la piccola Toscana a 40 minuti da Milano, un contesto di stile in cui accrescere la cultura del vino. Regione Lombardia e il Comune di Broni sotto la guida dell’appassionato sindaco Luigi Paroni, cui oggi è succeduto con lo stesso amore per la missione Antonio Riviezzi, sono riusciti in un’impresa che sembrava impossibile. L’Enoteca Regionale della Lombardia, inaugurata a Cassino Po il 10 ottobre 2015, oggi è un punto d’incontro prezioso e un luogo in cui vini e spumanti lombardi si fanno apprezzare in tutto il loro valore.[/intro-text]
La gestione di Filippo Arsi, che ha puntato molto sui giovani, sta dando risultati: le collaborazioni con Ais, Fisar, Onav e i molti produttori che hanno scelto di avere le loro etichette a scaffale sono un segnale tangibile di come, un passo dopo l’altro, si possa far crescere un nuovo modo di fare divulgazione e story telling dei “terroir” lombardi. A completare il quadro c’è il ristorante-Bistrot dell’Enoteca (La Corte dell’Enoteca nel periodo estivo, che ha ospitato il ciclo di appuntamenti “Incontri di Stile”, tutti scanditi da eleganti abbinamenti cibo-vino) che sta incontrando crescente attenzione: a tavola solo il meglio dell’enogastronomia lombarda d’eccellenza. Tutto questo avviene mentre si attende l’apertura dell’ultima parte dell’ex cascina Cassino Po, completamente restaurata, che ospiterà una scuola di cucina ed altre esperienze a metà tra il racconto e la formazione.
Cassino Po è importante come polo di valorizzazione di un tesoro che molti ignorano: come ha recentemente ricordato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, il territorio lombardo vanta numeri da primato non per quantità ma per qualità di prodotto. Il 90% della produzione regionale è infatti costituita da vini certificati (Docg, Doc, Igt): un record italiano semi sconosciuto, se si pensa che nell’immaginario collettivo la Lombardia è molto più conosciuta per manifatturiero e sanità che non per il suo agroalimentare di alta gamma.
Quella di Broni è la prima Enoteca Regionale della Lombardia, riconosciuta con decreto regionale n° 12370 del 18.12.2014. La struttura raccoglie il meglio della produzione vitivinicola lombarda (scaffali riservati a vini certificati di soli produttori di filiera) e anche le eccellenze agroalimentari regionali, ponendosi come obiettivo la promozione e la valorizzazione delle produzioni enologiche e agroalimentari di qualità, con particolare riguardo ai prodotti a marchio DOP, IGP e di qualità biologica. L’Enoteca nasce per diffondere la cultura del vino e la vendita delle referenze a scaffale, previa compilazione della domanda di ammissione che dev’essere approvata dal consiglio d’amministrazione verificate tutte le caratteristiche dei prodotti, viene effettuata agli stessi prezzi dei singoli punti vendita aziendali. Ma l’Enoteca di Cassino Po è anche dotata di quanto occorre per convegni e incontri professionali: in particolare due grandi sale conferenze modernamente attrezzate. Completano il polo il caveau di affinamento, un’ampia sala degustazione e gli spazi dedicati alla ristorazione, al chiuso e all’aperto, che ne fanno un’elegante enoteca con cucina.
Un centro, quello di Cassino Po, che si candida oggi a ospitare il primo concorso enologico nazionale a carattere regionale per la regia dell’enologo ed agronomo Giulio Vecchio, con l’obiettivo d’incoronare le migliori aziende produttrici e raccontare all’Italia e al mondo cultura e identità dei vini di Lombardia.
Intanto una panoramica del settore impone al mondo vitivinicolo di riflettere sul proprio futuro, perché se è vero che nel primo trimestre 2016 l’export dei vini italiani è cresciuto in valore del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, raggiungendo 1,23 miliardi di euro, lo è altrettanto che negli ultimi 15 anni i produttori italiani hanno perso il 40% del consumo interno: non si fa abbastanza cultura del vino, non si arriva in modo accattivante ai giovani consumatori e mancano luoghi d’incontro e scambio che non siano l’eremo di questo o quel produttore, visto che la maggior parte delle aziende vitivinicole preferiscono ancora essere voci soliste. L’Enoteca Regionale della Lombardia, quindi, può essere un palcoscenico prezioso in molti sensi diversi. L’insegnamento che Cassino Po ci offre è che l’unione di tante eccellenze può fare la forza.