Città Italiana del Vino 2021, via al concorso nazionale

Anche il vino avrà la sua capitale italiana: ogni anno diversa. Lo ha deciso l’Associazione Nazionale Città del Vino con l’intento di valorizzare la ricchezza, la diversità, le caratteristiche della cultura della vite e del vino dei territori italiani e l’impatto che questi elementi hanno sulla società, il paesaggio, l’economia, la gastronomia e il patrimonio materiale e immateriale, al fine di consentirne una migliore conoscenza.

L’iniziativa intende promuovere la realizzazione di un programma annuale di attività enoturistiche, culturali, ambientali, socio-economiche, formative e di sensibilizzazione presso il pubblico più vasto, relativo al mondo del vino nelle sue molteplici declinazioni, che risponda a criteri oggettivi in merito alla qualità del programma stesso che viene presentato dalla città candidata. L’idea, per altro maturata da tempo, prende consistenza adesso con una motivazione in più: dare slancio ai territori del vino per rispondere, anche attraverso questa iniziativa, alla crisi profonda determinata dalla pandemia.

Il Comune Città del Vino che intende candidarsi, ogni anno dovrà presentare un articolato dossier che preveda eventi, iniziative e progetti di rilevanza nazionale, mettendo al centro la creatività, l’innovazione, la sostenibilità, l’attenzione all’ambiente, il coinvolgimento della filiera vitivinicola locale (aziende, consorzi, strade del vino, ecc.), nonché gli altri protagonisti della filiera enogastronomica e enoturistica. La città che intende candidarsi deve avere una comprovata tradizione nell’organizzazione di eventi culturali e nella conservazione della cultura tradizionale della vite e del vino e mostrare di aver maturato nel tempo sensibilità e responsabilità nella preservazione di risorse ambientali, paesaggistiche e naturali. Tale sensibilità dovrà essere adeguatamente rappresentata nel programma di attività ed eventi proposta nella domanda di candidatura. Le attività e le iniziative da svolgere nell’ambito del programma proposto devono mobilitare e coinvolgere la comunità locale, incoraggiando la partecipazione attiva delle categorie sociali ed economiche e del volontariato invitandoli a partecipare alla realizzazione dei progetti proposti.

La città candidata dovrà, attraverso le iniziative e i progetti pianificati, migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti e favorire lo sviluppo sostenibile, rafforzando il collegamento delle aree rurali con le aree urbane, promuovere il dialogo e lo scambio di esperienze culturali, tecniche e buone pratiche tra i vari territori vinicoli regionali e nazionali, attorno al tema del vino e del mondo rurale.

Sarà importante anche dimostrare impegno nello sviluppo e nell’attuazione di concrete iniziative innovative che mobilitano e dinamizzano tradizioni, cultura, conservazione del paesaggio, architettura e storia locali, con uno sguardo al proiettato al futuro, oltre che sviluppare e mantenere nel tempo contatti con altre Città del Vino italiane, favorendo lo scambio di esperienze amministrative e di buona gestione del territorio, al fine di condividere interessi e progetti comuni.

Per partecipare e presentare la propria candidatura, il Comune deve essere socio dell’Associazione Nazionale Città del Vino, essere in regola con il pagamento delle quote associative annuali, e presentare un budget dettagliato di fattibilità che assicuri lo svolgimento delle attività previste e la realizzazione dei progetti.

Tra le attività “obbligatorie” richieste, la promozione del Concorso Enologico Internazionale Città del Vino presso le Aziende vitivinicole del proprio territorio, organizzare Calici di Stelle e l’annuale Convention d’Autunno delle Città del Vino durante la quale di norma si svolge l’Assemblea nazionale e organizzare la Giornata Europea dell’Enoturismo (novembre, Estate di San Martino).

Per la valutazione saranno tenuti in considerazione, tra i vari elementi, la capacità di comunicare il complesso degli eventi e dei progetti, la loro diversità, l’attenzione alla sostenibilità e alla cura dell’ambiente.

Importante sarà anche il coinvolgimento di partner (enti pubblici e privati, associazioni di categoria, volontariato, ecc.), la quantità di attività proposte durante l’anno e quelle attività, progetti e eventi creati appositamente per la candidatura che avranno carattere permanente, cioè che continueranno nel tempo dopo la chiusura del programma “Città Italiana del Vino” e che resteranno patrimonio della collettività, così come saranno valutati positivamente quegli interventi strutturali in funzione dei servizi enoturistici (punti informazione, uffici turistici, itinerari culturali, musei del vino, enoteche pubbliche comunali o regionali, etc.), che arricchiranno l’offerta del territorio.

La valutazione sarà a cura del gruppo dirigenti dell’Associazione Nazionale Città del Vino (Presidente e Direttore generale e i quattro Vice Presidenti in rappresentanza delle 4 macro aree nord, centro, sud, isole), affiancati da una professionalità tecnica esterna esperta di enoturismo.

La scadenza per la presentazione della domanda di candidatura a “Città Italiana del Vino 2021” è fissata al 30 settembre 2020 (invio documentazione richiesta all’indirizzo mail: segreteria@pec.cittadelvino.com).

La proclamazione avverrà in occasione della Convention d’Autunno della Città del Vino o comunque entro il 30 ottobre 2020 e avrà durata di un anno fino al 31 dicembre 2021.

Documenti utili:

 Citta italiana del vino 2021 regolamento
 Citta italiana del vino 2021 domanda di partecipazione candidatura
Citta italiana del vino 2021 descrizione attività

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