L’Italia di Vino in Vino, la guida alla scoperta dei vignaioli
[intro-text size=”25px”]L’Italia del vino è turismo: ce lo ricorda Cantine Aperte del Movimento Turismo del Vino, che tornerà per l’edizione bis di questo weekend dopo che lo scorso fine settimana il maltempo ha un po’ guastato la festa. Ce lo ricorda anche Altreconomia che ha dato alle stampe “L’Italia di vino in vino. Itinerari a piedi e in bici alla scoperta dei vignaioli biologici e naturali“. Una guida di viaggio e di ispirazione al vino responsabile per conoscere i piccoli vignaioli biologici e naturali insieme alla loro terra.[/intro-text]
Nel volume sono raccolto 25 itinerari completi per camminare o pedalare – di vigna in vigna e di cantina in cantina – alla scoperta dei luoghi e delle persone del vino, ovvero dei territori e dei vignaioli che ne sono il genius loci. Una guida che sostanzialmente nasce per fare incontrare i viaggiatori a piedi o sui pedali e i piccoli vignaioli, anime gemelle legate dall’attenzione all’ambiente, dall’amore per i ritmi “slow” e dalla schiettezza delle relazioni. Perché – come diceva Luigi Veronelli, enologo anarchico – per capire davvero un vino e il suo milieu bisogna “camminare le vigne”, respirare le cantine, toccare la terra, conoscere le storie che ci sono dietro un bicchiere di vino. Ai grandi classici – dalle Langhe al Chianti – si affiancano territori meno conosciuti, dai Colli Berici alla lago di Bolsena e quattro percorsi urbani del vino, enoteche e luoghi di degustazione a Milano, Roma, Venezia e Bologna. Non solo: ci sono 100 altre segnalazioni di percorsi enogastronomici, dalle tradizionali Strade del Vino agli eventi. Firmano la guida tre autorevoli esperti e narratori del vino biologico come Luca Martinelli, Sonia Ricci e Diletta Sereni.
Una guida che suona anche come un’esortazione all’Italia dei piccoli comuni che, in forza della legge sull’enoturismo varata dal ministro Gian Marco Centinaio, può far zampillare un’economia fra gusto, esperienza ed emozione mettendo in rete terroir vitivinicoli buoni da gustare e belli da vivere, per di più forti di storie e identità di valenza internazionale.