Wine Monitor Nomisma, le “bollicine” trainano il mercato del vino italiano
L’Italia del vino cresce nel mondo e il traino sono le bollicine. I dati Wine Monitor di Nomisma parlano chiaro: nel periodo gennaio-maggio 2016, le importazioni nei primi dieci mercati, che congiuntamente pesano per il 70% dell’import mondiale di vino in valore, sono cresciute del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2015, superando così i 7.3 miliardi di euro. Usa e Giappone crescono di oltre il 4%. Segnali incoraggianti per l’export arrivano poi da Russia e Cina. Il vero volano sono gli spumanti la cui crescita nei primi cinque mesi del 2016 è infatti superiore al 20%, mentre nel caso dei vini fermi imbottigliati la variazione, pur positiva, è dell’1%. I principali mercati dello spumante italiano sono Regno Unito e Stati Uniti. Nei primi 5 mesi del 2016, le importazioni in Francia di spumanti Dop italiani – escluso l’Asti – sono praticamente raddoppiate rispetto all’anno scorso, passando da meno di 9 mila a quasi 19 mila ettolitri, per un valore corrispondente di 6,5 milioni di euro. Per quanto concerne i vini fermi buone notizie arrivano dal mercato nordamericano, con una leggera crescita, ma soprattutto recuperano spazio in Cina e in Russia: le importazioni sono cresciute in valore rispettivamente del 42% e 16%. Sul fronte dello sfuso il nuovo leader è la Spagna, che indica all’Italia una sola via: mettere in bottiglia storia, talento agricolo, capacità enologica e identità vino-territorio.