1 MINUTO DIVINO – VENDEMMIA DI QUALITÀ MA ACQUISTI IN CRISI

La vendemmia 2024 si apre con segnali contrastanti per il settore vitivinicolo italiano. Se da un lato Chianti e Doc delle Venezie registrano una qualità delle uve in crescita, dall’altro il settore deve affrontare una significativa stagnazione economica. Nel Chianti, nonostante una riduzione dei volumi a causa di problemi climatici come la peronospora, la qualità delle uve resta eccellente. Giovanni Busi, presidente del Consorzio Chianti, spiega che il vero problema per i produttori non è tanto la quantità ma la stagnazione del mercato del vino. Già l’anno scorso si è registrato un calo del 20% nelle vendite e le prospettive per quest’anno non sembrano migliorare. “Le giacenze di vino restano stabili a un milione di ettolitri, ma i consumi sono in calo”, avverte Busi, sottolineando che la crisi non è causata dall’offerta ma dalla diminuzione del potere d’acquisto dei consumatori. Situazione simile per la Doc delle Venezie, il più grande produttore mondiale di Pinot Grigio. Albino Armani, presidente del Consorzio della Doc delle Venezie, registra anche dal suo osservatorio un leggero aumento del prezzo delle uve, ma l’incremento è marginale rispetto alle difficoltà economiche generali del settore. Armani sottolinea che l’aumento dei prezzi delle uve è un segnale positivo ma insufficiente per risolvere i problemi economici del mercato globale del vino. In un momento in cui il settore vinicolo è sotto pressione, sia a livello nazionale che internazionale, i produttori richiedono interventi concreti per stimolare i consumi e ridare fiducia al mercato. Senza misure per aumentare il potere d’acquisto dei consumatori, il rischio è che la qualità crescente dei vini italiani non sia sufficiente a rilanciare un mercato in crisi.

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