Ballabio Cave Privée, “Bollicine dell’Anno” Gambero Rosso – Il miglior spumante d’Italia nasce in Oltrepò Pavese sulle colline di Casteggio
L’azienda vitivinicola Ballabio di Casteggio porta in Oltrepò Pavese il premio speciale “Bollicine dell’Anno” assegnato dalla guida Gambero Rosso “Vini d’Italia” 2021. Il Cave Privée 2011, riserva Metodo Classico Oltrepò Pavese DOCG da uve Pinot nero che si prepara al debutto sul mercato, risulta il miglior spumante italiano secondo i curatori della guida vinicola più importante sul panorama editoriale nazionale. La famiglia Nevelli, il loro staff e l’enologo Carlo Casavecchia hanno sbaragliato concorrenti di altissimo livello e profilo qualitativo dopo tanti sacrifici, investimenti e un percorso di specializzazione aziendale: Ballabio produce unicamente Metodo Classico Blanc de noir, esaltando le peculiarità e il valore dell’Oltrepò Pavese dove i terreni vocati, unitamente al microclima, consentono di arrivare ad esprimere un’eleganza e una finezza senza pari nel calice. Un premio di straordinario significato anche in relazione al fatto che è stato ottenuto da un millesimo che testimonia la longevità delle bollicine che si possono produrre a partire dal Pinot nero dell’Oltrepò Pavese.
Il commento della famiglia Nevelli
«Il premio Bollicine dell’Anno 2021 ci riempie di soddisfazione e ci responsabilizza a continuare, con umiltà e passione, lungo il cammino intrapreso. Per noi non è un punto d’arrivo, ma un nuovo punto d’inizio. Dedichiamo questo successo di famiglia ai collaboratori, agli agenti e ai titolari di ristoranti, wine bar ed enoteche che in tutta Italia credono in noi. Questo traguardo premia soprattutto l’Oltrepò Pavese, un terroir straordinario che ha nel Metodo Classico da Pinot nero la vera leva per una forte distintività e una piena valorizzazione nazionale ed internazionale».
Il percorso di Ballabio
Ballabio scrive a partire da questo riconoscimento una nuova pagina di storia, forte di un passato che comincia nel lontano 1905 con al timone nelle vesti di fondatore un padre nobile dell’enologia italiana come Angelo Ballabio. Oggi di proprietà della famiglia Nevelli, l’azienda è sinonimo di Metodo Classico blanc de noir, di una spumantistica italiana che si distingue per qualità e identità. Ballabio è il nome dell’impresa agricola di filiera, ma il marchio che si è affermato in ristoranti e wine bar nazionali è Farfalla, lo stesso che campeggia sulle eleganti etichette di tre sole referenze della “Noir Collection”: zéro dosage, extra brut e rosé extra brut. Ad esse si aggiunge la Cave Privée: riserva di Metodo Classico Pinot nero in confezione brandizzata in legno molto curata, elegante e naturalmente in serie limitata. Una scelta per consentire ai cultori del genere un viaggio nel tempo, come solo le grandi case spumantistiche consentono di fare, che va nella direzione di spiegare agli intenditori, senza giri di parole, quale sia la stoffa del terroir sul quale l’azienda può contare, nel suggestivo e verdeggiante contesto delle colline casteggiane. Non tutti lo sanno ma l’Oltrepò nella sua storia ha scritto con le sue ottime basi spumante pagine importanti del successo di tante altre zone vitivinicole italiane.
La specializzazione
Ballabio – forte di una produzione selezionata annua di 70.000 bottiglie a partire da 70 ettari di proprietà (dei quali 60 vitati) e da uve selezionate acquistate a Montecalvo Versiggia da tre fornitori storici – è la prima azienda dell’Oltrepò Pavese ad aver fatto 5 anni fa una scelta verticale: produce e commercializza con il proprio marchio solo Metodo Classico. L’impresa vitivinicola punta così non sul vendere vino, ma sul creare emozioni attraverso un progetto di riconversione pensato più di 5 anni fa ma attuatosi pienamente dal 2018 al 2020, poiché per l’affinamento di certe produzioni occorrono tempo, pazienza e cura. L’enologo è il piemontese Carlo Casavecchia, nome noto dell’enologia italiana senza la smania di foto in prima pagina: alle parole e alle interviste preferisce da sempre il registrare risultati in cantina.
La commercializzazione
Ballabio, che commercialmente è poco più che agli albori dopo la sua riconversione all’esclusiva produzione di Metodo Classico, punta con forza sul canale Horeca. E’ attualmente presente in molte carte della ristorazione di Milano, Nord Italia e non solo. Fra le province nelle quali il Farfalla è più apprezzato nelle sue declinazioni spiccano, insieme a Pavia la cui risposta in termini di ordini sfata il mito del nemo propheta in patria, anche Genova, Vicenza, Padova, Piacenza, Mantova e Cremona. Buoni risultati, in crescita, su Torino e Napoli. A curare la comunicazione e a collaborare alla strategia di posizionamento dell’azienda fresco di laurea in Enologia è Mattia Nevelli, figlio di Filippo, mentre alla conduzione dei vigneti-giardino pensa l’infaticabile Alfio, fratello di Filippo, coadiuvato dal figlio Nicolò e dal team aziendale.
La storia di Ballabio
Nata nel 1905 è una delle prime aziende italiane che iniziarono a produrre Metodo Classico, la prima a tracciare la strada della vocazionalità che ha legato il Pinot Noir al territorio casteggiano. Parlare oggi del fondatore Angelo Ballabio è ricordare un uomo raro, conosciuto ed amato come il “medico condotto” del vino: un uomo buono, semplice, con una preparazione prodigiosa, frutto di una vita intera spesa a produrre il miglior vino possibile. Non acquistava un solo grappolo, né un solo litro di vino. A testimonianza di questa posizione, ad iniziare dal lontano 1911, l’azienda è stata insignita di molti premi nazionali ed internazionali i cui attestati sono gelosamente conservati.
L’impegno odierno
Traendo le mosse da un’antica tradizione improntata a vini fortemente distintivi, oggi l’intento che si persegue a Ballabio è quello di produrre metodi classici in grado di esprimere ed esaltare le peculiarità naturali dei vigneti. Inoltre l’armonia tra criteri moderni e tradizionali di conduzione consente di ottenere una produzione che ambisce a raggiungere un traguardo di eccellenza nel variegato panorama del Metodo Classico italiano.