Vino, ripartenza: UIV chiede un “New Deal” sulla promozione

“Tavolo vino” con le imprese per gestire i fondi della promozione MAECI-ICE, ruolo e peso del vino nel “patto per l’export”, meno promozione verso GDO ed e-commerce e più comunicazione nel piano da 1,4 miliardi, aumento a 150 milioni/anno dei fondi OCM promozione per il prossimo triennio, impegno istituzionale a sostegno dell’horeca e del turismo, attenzione a possibili dazi: queste, in sintesi, le richieste inoltrate dall’ultima Assemblea Generale dell’Unione Italiana Vini alla Ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, al Sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano e all’eurodeputato Paolo De Castro intervenuti all’incontro svoltosi nei giorni scorsi in modalità digitale.

Gli imprenditori italiani del vino chiedono alla politica un “nuovo percorso”, un vero e proprio “new deal” sulla promozione, strumento cardine per la ripresa post-covid, lanciano un appello unanime ad essere ascoltati per spendere bene le risorse pubbliche e incassano l’impegno a sostenere una serie di richieste che puntano ad un utilizzo efficace dei fondi stanziati dal Governo in grado di rilanciare i consumi del vino italiano sui mercati interno ed internazionale.

“Chiediamo l’attivazione di un tavolo vino con le imprese per orientare gli investimenti e condividere le azioni promozionali verso obiettivi utili alle aziende – ha dichiarato il Presidente di UIV, Ernesto Abbona – vogliamo mettere la nostra esperienza e conoscenza dei mercati internazionali al servizio delle istituzioni per spendere efficacemente le risorse. I successi del nostro export, dovuti anche ai risultati degli investimenti operati dalle aziende con l’OCM promozione, dimostrano quanto gli imprenditori sappiano utilizzare bene i fondi pubblici”. Nel merito delle azioni previste dal “patto per l’export”, UIV chiede di ripensare un “progetto vino” dove concentrare le risorse verso attività di comunicazione sul prodotto italiano invece che investire sulla promozione verso GDO ed  e-commerce “ambiti delicati dove è rischioso l’investimento pubblico ed è meglio lasciare spazio alle imprese che conoscono le dinamiche dei mercati”, sottolinea Paolo Castelletti, Segretario Generale di UIV che rilancia sull’altro fronte della promozione: i fondi OCM. “Con questo strumento il settore vitivinicolo è riuscito a raddoppiare l’export in soli 6 anni. Bisogna ripartire da qui. Chiediamo che sia messa in campo una strategia sul rilancio mediante questa misura con l’aumento della sua dotazione nel PNS da 100 a 150 milioni di euro/anno, risorse aggiuntive che vorremmo fossero mantenute in capo al Ministero per finanziare progetti delle imprese ma di dimensione nazionale”.

Istanze recepite dalla Ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, che, dopo aver ricordato le ultime misure adottate dal governo a favore del settore, ribadito la centralità che deve ritrovare l’agroalimentare nella politica italiana, ha apprezzato la richiesta sulla rimodulazione dei fondi dell’OCM promozione, dichiarando di voler sostenere la costituzione del “tavolo vino” chiesto da UIV per gestire le risorse del “patto per l’export”. Inoltre, la Ministra ha annunciato che con l’approvazione della legge di conversione del DL Rilancio, arriverà il tanto atteso standard della sostenibilità del vino, auspicato da UIV.

Sollecitata sul mercato interno, la Ministra Bellanova ha poi ricordato il lavoro che si sta facendo a favore della ristorazione e del turismo. “Consapevole dell’importanza della ristorazione per il vino italiano, mi sono fatta carico nelle scorse settimane di costituire un tavolo di lavoro sulla ristorazione con il ministro Stefano Patuanelli per individuare gli strumenti utili a rafforzare le imprese ed evitare un’ondata di chiusure alla fine della stagione estiva. Seppur il comparto non attiene direttamente al nostro ministero, me ne voglio fare carico destinando anche risorse a questa filiera, se sarà utile”.

Consenso alle richieste di UIV è arrivato anche dal Sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano, che ha accolto la proposta di costituire un gruppo di lavoro congiunto insieme ai produttori, individuando nella campagna straordinaria di “nation branding”, che sarà guidata da ICE-Agenzia con un budget di 50 milioni di euro (stanziati nel Decreto “Cura Italia” dello scorso marzo) lo strumento per rispondere all’esigenza di comunicazione istituzionale sollevata dall’assemblea. “La valorizzazione dei prodotti agroalimentari e il rilancio dell’export del settore – ha sottolineato Di Stefano – sono priorità consolidate della nostra azione di diplomazia economica, ancor più dopo la firma del Patto per l’Export e la mobilitazione di risorse senza precedenti che implica. Il Tavolo dell’Agroalimentare è stato il primo dei 12 Tavoli settoriali che ho personalmente presieduto e che sono confluiti nel Patto per l’Export, e l’agroalimentare è citato esplicitamente nella Campagna straordinaria di comunicazione da 50 milioni di euro che stiamo lanciando”.

Infine, con Paolo De Castro, coordinatore del Gruppo S&D in commissione Agricoltura del Parlamento europeo arriva una buona notizia sull’OCM. “Proprio ieri è stato pubblicato dalla Commissione il terzo atto delegato vino dove gran parte delle nostre richieste sono state accolte – informa De Castro – la più importante è l’aumento del cofinanziamento per tutte le misure dell’OCM vino al 70% e il pagamento di anticipi pari al 100% delle spese sostenute per i produttori che hanno deciso di effettuare distillazione e stoccaggio privato a seguito della pandemia”. “Una vittoria del gioco di squadra”, chiosa l’eurodeputato che ci auguriamo sostenga l’azione della diplomazia europea anche sull’altro fronte critico dei nuovi dazi USA e della Brexit dove, invece, visto lo stallo dei negoziati, conclude De Castro, “dobbiamo prepararci al rischio concreto di un no-deal”.

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