Tschüss Ring, il Riesling d’Italia e Germania: l’intuizione di Marchesi di Montalto e DRK

I sogni camminano sulle gambe di chi li insegue, con cultura, sacrificio, passione e lungimiranza. E’ un sogno realizzatosi senza scorciatoie quello di Gabriele Marchesi (nella foto), presidente dell’associazione La Valle del Riesling e fra i titolari dell’azienda agricola di famiglia, la Marchesi di Montalto, che sorge in uno dei comuni più suggestivi e vocati alla vitivinicoltura. Siamo a Montalto Pavese, un luogo da cartolina in ogni stagione dell’anno.

Attraverso la collaborazione scientifica ed enologica con il winemaker Fabrizio Maria Marzi, Marchesi, vignaiolo e imprenditore, ha fatto crescere un vino sperimentale, frutto di un progetto sul Riesling renano, che la Marchesi di Montalto sostiene non lesinando fatiche da ormai più di 19 vendemmie.

«Nasce come collaborazione tra Italia e Germania – spiega il produttore dell’Oltrepò -, tra i miei vigneti di Montalto Pavese e quelli della DRK-Sozialwerk Bernkastel. Lo stesso DNA, ossia clone Heinz 65 Mosel. Vengono scelte e miscelate uve con parametri adeguati e ne nasce lo Tschuss, un vino della Comunità Europea, che non avendo patria è un vino di unione, infatti sull’etichetta compare la sola altra parola “ring”, essendo l’anello di congiunzione. Un progetto che dimostra come il territorio Valle del Riesling si può unire a quello per antonomasia più adatto al mondo alla coltivazione del vitigno Riesling renano, ossia la valle della Mosella».

Un progetto che ha visto crescere la qualità ma anche lo solidarietà: a fare da sfondo c’è infatti un intento umanitario, in quanto parte dell’utile del progetto viene devoluto alla Croce Rossa tedesca, proprietaria dei vigneti in terra di Germania dai quali provengono parte delle uve che concorrono alla sperimentazione perseguita da Marchesi.

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