Valle del Riesling, un progetto tra cultura e identità

Un vino bianco per intenditori. Pochi lo sanno ma il Riesling trova in Italia un’area molto vocata in Oltrepò Pavese, dove fu portato dagli austriaci. Nel 2007 l’associazione  Valle del Riesling, presieduta da Gabriele Marchesi, mettendo a sintesi le esperienze di diversi produttori, ha intrapreso un percorso di valorizzazione della varietà nella zona a più alta vocazione: Calvignano, Montalto Pavese, Oliva Gessi, Casteggio, Mornico Losana e Rocca de’ Giorgi. Marchesi, nel tempo, tra ricerca e scambi culturali, ha gettato le basi di un gemellaggio con i produttori dei principali Riesling europei.
Tutto questo è avvenuto con la collaborazione del winemaker Fabrizio Maria Marzi, già enologo di Travaglino, che ha seguito il percorso passo passo. In Oltrepò Pavese, il Riesling occupa circa 1300 ettari. Il passaggio da Riesling italico a Riesling renano nell’ultimo decennio è stato progressivo e incessante. I due vitigni non hanno alcun rapporto di parentela: l’italico ha origini incerte, forse francesi o balcaniche, prospera in climi secchi e su terreni più caldi rispetto al renano. I tedeschi tengono a definirlo Welschriesling (Weslch significa straniero).
E’ la zona vitivinicola della Mosel-Saar-Ruwer, in Germania, a detenere il primato europeo di estensione delle coltivazioni di Riesling renano. L’Alsazia, invece, è la sola regione francese nella quale sia consentita la coltivazione di Riesling. In Italia, al di fuori della Lombardia (Oltrepò Pavese), il Riesling è presente in modica quantità in Alto Adige e nel Collio friulano, a ridosso del confine sloveno. Nel resto del mondo, lo si trova in Australia, dove segue lo Chardonnay per estensione. È un vitigno esigente: gradisce un periodo vegetativo prolungato e forti escursioni termiche per poter estrarre il massimo dei precursori aromatici, conservando al contempo l’acidità.

Gabriele Marchesi

Si esprime alla perfezione sulle rive scoscese della Mosella e dei suoi affluenti, dove trova la pendenza adeguata per l’irraggiamento ottimale e il terreno ricco di ardesia. Il risultato è un’uva particolarmente interessante, che spicca per la sua longevità e per l’estrema variabilità espressiva a seconda della vigna di provenienza. I vini da uve Riesling si distinguono per un corredo di profumi intenso e riccamente minerale; con l’invecchiamento può comparire la nota d’idrocarburi che lo contraddistingue.
In Oltrepò Pavese oltre all’azienda Marchesi di Montalto è l’azienda Doria, diretta da Daniele Manini, ad essersi specializzata sul Riesling in maniera verticale. Molto concentrate sull’elevazione del Riesling renano sono anche Monsupello e Conte Vistarino.
Credits: la foto in evidenza in testa all’articolo è della blogger e social media manager Giada Galbignani.

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