Dioniso, Valoritalia lancia il nuovo software: il vino italiano ai raggi X

[intro-text size=”25px”]​Si chiama Dioniso ed è il nuovo sistema telematico per la certificazione e la tracciabilità digitale dei vini Dop e Igp. Tracciate circa 5mila tipologie per 228 denominazioni. La novità è stata​ messa in campo da Valoritalia​, prima società di certificazione italiana del wine&food,​ con la collaborazione di Cisco e Hitachi. Un progetto telematico, oggi operativo dopo oltre due anni di analisi e sviluppo, che, in linea con il trend crescente della dematerializzazione, permette di raccogliere la mole di informazioni provenienti dagli attori della filiera in un’unica grande piattaforma digitale a disposizione degli operatori, che potranno contare su un elevato grado di automazione dei processi di certificazione, con il vantaggio della tempestività, della certezza del dato informativo e della personalizzazione. Valore aggiunto di Dioniso, inoltre, l’interscambio continuo tra utente e gestionale che permette in pochi clic e con una notevole riduzione di tempi e costi di elaborare, interrogare e sintetizzare.[/intro-text]

Ad oggi sono già censite, e dunque tracciabili, le bottiglie a partire dal 23 gennaio 2017, ma dal 1 gennaio 2019 saranno tracciate tutte quelle munite di contrassegno gestite da Valoritalia. Inoltre, la piattaforma è stata configurata con i parametri di circa 5mila tipologie di vino afferenti a 228 D.O. (133 DOC, 46 DOCG e 49 IGT), rappresentando così le specificità dell’intero territorio nazionale. Tecnicamente Dioniso rappresenterà un validissimo strumento e un punto di riferimento non solo per gli operatori ma anche per i Consorzi, per gli enti e per le aziende che avranno accesso diretto al sistema. Nel prossimo futuro, i dati disponibili – raccolti anche grazie all’utilizzo di appositi sensori posti in vigna, nella vasche e in cantina – saranno in grado di ‘raccontare’ con interrogazioni precise tutte le fasi di vita del vino, dal vigneto alla bottiglia. Un’immensa banca dati, quindi, capace di fornire in versione digitale una fotografia reale dello stato di produzione del vino di qualità, in linea con la mission di Valoritalia che dal 2009 verifica ogni fase delle denominazioni di origine certificate tutelando un patrimonio che lo scorso anno ha superato in valore i 6,3 miliardi di euro (franco cantina). Solo nel 2017 sono state oltre 13mila le visite ispettive in vigna e in cantina, più di 45mila le analisi chimiche effettuate e altrettanti i campioni sottoposti a verifica (pari a 15,1 mln di ettolitri) e 2.950 le commissioni di degustazione effettuate. Va sottolineato l’importante lavoro svolto sul piano delle verifiche di regolarità che si è concretizzato in 353 segnalazioni di non conformità grave inviate all’ICQRF e in oltre 2mila segnalazioni di non conformità lieve gestite direttamente da Valoritalia. ​

Nel 2017 sono state certificate 1,5 miliardi di bottiglie e consegnati circa 950 milioni di fascette/contrassegni. La capillare attività di Valoritalia, presente con 34 sedi operative su tutto il territorio nazionale, la vede protagonista anche nel settore della certificazione biologica e della produzione integrata. Ad oggi sono 2.400 le aziende notificate (1.650 per il biologico e 750 per le certificazioni integrate).

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