Gino Sorbillo a Milano, la pizza napoletana tra storia e futuro

[intro-text size=”25px”]Da Napoli a Roma, da Genova a Milano e fino a New York impazza la Sorbillo mania: storia di una famiglia e di un’impresa di successo che attraverso il lavoro di più generazioni dal 1935 ha trasformato una tradizione storica divenuta bene Unesco, l’arte della pizza napoletana, in un trend di qualità senza confini da far conoscere e apprezzare ad una platea sempre più ampia.[/intro-text]

La mia esperienza a Milano

Ho provato la quintessenza della pizza napoletana al Gino Sorbillo Pizza Gourmand di Milano, in via Ugo Foscolo, a due passi da piazza Duomo. A conferire valore aggiunto alla qualità in tavola è il clima napoletano, schietto e allegro, che si respira all’interno del locale.

Varcata la soglia ti senti subito in famiglia: risultato davvero degno di nota per un’attività che fa centinaia di coperti al giorno nel cuore di una metropoli internazionale, dinamica che spesso può portare personale e direttore di sala ad avere poco tempo per un sorriso e una parola gentile in più. La squadra milanese di Sorbillo si è invece dimostrata assolutamente all’altezza delle aspettative, sebbene di corsa e in stress per l’andirivieni continuo di clienti. Il direttore di sala, poi, un vero personaggio: insuperabile sia all’accoglienza dei clienti all’esterno che nell’aiutare all’interno il personale, trovando anche il tempo per un pizzico d’ironia garbata.

La pizza, gli ingredienti, il servizio e il conto

Ottimi e gustosi gli ingredienti, la cui tracciabilità è garantita, perfetta la lievitazione e adeguato il ventaglio delle proposte in carta, senza scadere in eccessi di fantasia che talvolta dissacrano la vera pizza napoletana come dovrebbe essere, fondamentalmente Margherita con poche variazioni su tema.

Tempi d’attesa piuttosto contenuti, specie nell’arco delle festività di dicembre che hanno invece costretto a mezz’ora d’attesa prima di avere il tavolo all’interno (tempi inferiori per accomodarsi all’esterno, ai tavoli sotto ai riscaldatori). Prezzi giusti, in linea con quelli che ti aspetti in una pizzeria da gourmet in cui si utilizza la migliore materia prima selezionata. Unica nota stonata la gabella italiana del coperto, pur essendo a un tavolo senza tovaglia o un cestino di pane e pur non essendo la mia una critica rispetto all’entità della cifra quanto piuttosto rispetto al fatto in sé a fronte del trovare solamente un tavolo, sedia, posate e tovagliolo. Meglio sarebbe abolire questo assurdo e piccolo surplus per lasciare spazio all’eventuale mancia, scelta libera e personale.

A conti fatti, però, della proposta di Sorbillo mi ha convinto tutto, a partire dal considerare la pizza un piatto da ristorazione e non un’idea abbozzata di pranzo veloce da pochi spiccioli e con ingredienti dozzinali. Non è un caso se ai tavoli accanto al mio, a Milano, si sentivano parlare tanti clienti con chiaro accento napoletano: se lo scelgono proprio loro ci sarà un perché…

La storia di Gino

Chi è Gino Sorbillo? Appartiene ad una delle famiglie di pizzaioli più antiche di Napoli. I suoi nonni, Luigi Sorbillo e Carolina Esposito, fondarono la prima pizzeria nel 1935 in via Dei Tribunali, definita da molti la “via della pizza napoletana” nel centro antico della città.

I coniugi Sorbillo ebbero 21 figli, diventati tutti pizzaioli. Il papà di Gino, Salvatore, è il diciannovesimo dei ventuno figli.

Una storia che va raccontata: Gino cresce nella pizzeria di famiglia e ben presto impara i segreti della vera pizza napoletana che lui ama precisare “quella dei vicoli poveri della città” cioè più grande, generosa e accessibile a tutti.

Ben presto Gino manifesta il suo stile e la sua impronta; il mestiere di famiglia abbinato ad una sua spiccata e naturale vena artistica gli consentono di comunicare attraverso le sue creazioni. La centenaria tradizione viene così proposta in chiave contemporanea contribuendo ad uno dei più grandi cambiamenti avvenuti nel mondo della pizza negli ultimi decenni. Il pizzaiolo si trasforma in “narratore”.

Il rapporto con i media

I servizi giornalistici e televisivi nazionali ed internazionali che parlano di Gino Sorbillo e della sua pizza sono tantissimi. Frequenti sono le sue partecipazioni al palinsesto televisivo: pizzaiolo di Masterchef per tre edizioni; giudice per la gara dedicata alla pizza a Masterchef Israele; ospite della trasmissione Menù di Benedetta; volto di Alice TV; protagonista della rubrica “Pizza” alla Prova del Cuoco su Rai 1. Inoltre è stato protagonista di molti documentari su Napoli e sulla pizza, mandati in onda in tutto il mondo da Discovery Channel, National Geographic e Arkè.

Con Gino Sorbillo la pizza napoletana è arrivata inoltre per la prima volta allo Chef Congress Identità Golose nel gennaio 2011. Trasformando quest’onda in scelte imprenditoriali precise insieme a suo fratello minore, Toto, Gino ha aperto nuovi locali conquistando i palati fini di città importanti. Ultima inaugurazione (non ancora segnalata nella carta qui sotto) a Genova in piazza Della Vittoria.

Pizza napoletana, quando l’arte dialoga con il mondo

Gino Sorbillo è il fondatore della Casa della Pizza, luogo che nasce nel centro storico di Napoli, a pochi passi dalla pizzeria, in quella che fu l’abitazione della zia Esterina, interprete simbolo della pizza fritta napoletana, la prima dei 21 figli della famiglia Sorbillo.

La Casa della Pizza, aperta non solo ai pizzaioli ma a tutti gli amanti della pizza, si propone come luogo di confronto, di scambio, d’incontri e dibattiti sul piatto napoletano più famoso e amato al mondo. Questo luogo, già sede dell’Accademia della Pizza, accoglie, come la pizzeria, anche numerose opere di artisti ed artigiani napoletani, al fine di promuovere sempre più le varie arti partenopee.

Insegnare è tramandare

Nel giugno del 2016, Gino Sorbillo è stato insignito dalla Scuola Internazionale di Cucina Italiana Alma del titolo di Maestro di Arte e Mestieri, unico della categoria dei pizzaioli, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

La nuova frontiera di Gino è l’utilizzo di farine di agricoltura biologica e l’aggiornamento continuo dei propri menù data la continua e costante ricerca delle migliori eccellenze gastronomiche italiane da proporre sulla pizza e da far conoscere attraverso essa.

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