1 MINUTO DIVINO – CAMBIA IL RAPPORTO CON IL VINO, CRESCE IL CONSUMO FUORI PASTO E L’OBESITÀ TRA I GIOVANI

Il vino non è più il protagonista quotidiano delle tavole italiane. A certificarlo è il Rapporto Annuale 2025 dell’Istat, analizzato da WineNews, che fotografa un Paese in cui il consumo di alcol evolve verso modalità più saltuarie e legate a momenti specifici, sull’onda di modelli nordici. Se da un lato calano i consumi giornalieri di vino, dall’altro crescono quelli occasionali e fuori pasto, spesso legati a contesti ricreativi o del fine settimana, talvolta segnati da eccessi come il binge drinking.

Nel dettaglio, tra il 1999 e il 2023 il consumo complessivo di alcol tra gli over 15 è rimasto pressoché stabile (dal 70,6% al 68,7%), ma è crollato il consumo quotidiano (dal 33,3% al 19%) e cresciuto quello occasionale (dal 37,3% al 49,8%) e fuori pasto (dal 23,8% al 33,4%). La pratica del binge drinking si conferma un fenomeno giovanile con picchi tra i 20 e i 24 anni che toccano il 15%, a prescindere dalla generazione di appartenenza. Emblematico il confronto generazionale: il consumo quotidiano di vino tra i 45-49enni nati subito dopo la guerra toccava il 40,3%, mentre scende al 18,8% per i nati tra il 1970 e il 1974.

La trasformazione degli stili di vita tocca anche le abitudini alimentari. Il consumo quotidiano di frutta e verdura è crollato dal 94% del 1994 al 78,2% del 2024. A 30-34 anni, tra i nati nel 1960-64 il consumo di ortaggi toccava l’89,1%, mentre tra i nati nel 1975-79 scende al 77,8%. E mentre le donne restano mediamente più attente all’alimentazione rispetto agli uomini, il fenomeno dell’obesità preoccupa, specie tra i più giovani: nella fascia 20-24 anni, i nati tra il 2000 e il 2004 presentano tassi di eccesso ponderale del 21,6%, contro il 13,4% dei coetanei nati nel 1960-64.

Non mancano, però, segnali positivi. Si riduce il numero dei fumatori e cresce la pratica sportiva: chi fa sport in modo continuativo passa dal 16,6% del 1995 al 27,6% del 2023. Inoltre, migliora l’abitudine a fare una colazione adeguata, che oggi coinvolge l’80,1% degli italiani dai 10 anni in su, rispetto al 68% degli anni ’90. Tra i più virtuosi in questo ambito i giovanissimi tra i 10 e i 14 anni.

Il quadro tracciato da Istat mostra un’Italia in transizione culturale e comportamentale, in cui il vino perde la sua centralità identitaria a favore di nuovi rituali sociali, in un contesto di abitudini alimentari da rieducare e uno stile di vita da bilanciare tra piacere e salute.

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