Sauvignon 2018 Franz Haas, pienezza ed eleganza
Franz Haas è un produttore di grande caratura stilistica che ho conosciuto vent’anni fa e che amo molto per la cultura e l’attenzione che mette in ogni referenza. Stavolta a stupirmi nel calice è stato il suo Sauvignon 2018 Alto Adige DOC. Solitamente prediligo altre tipologie di vino dell’Alto Adige, in primis il Pinot nero, il Riesling e il Müller Thurgau, ma questa bottiglia mi ha convinto.
La degustazione
Il vino si presenta di un colore giallo paglierino, con riflessi che virano leggermente al verde. Al naso si presenta con tutta la sua identità: fiori di sambuco, pesca bianca, note di frutta secca e aromi di spezie d’Oriente. Al palato colpiscono il mix tra un’acidità viva, impreziosita da note minerali, e un finale lungo, ferma restando l’eleganza che non delude.
La produzione
Le viti di Sauvignon bianco dell’azienda sono coltivate a Guyot e crescono tra i 400 e gli 800 metri d’altitudine. I terreni originati dall’erosione dolomitica, sono esposti verso Sud e Sud-Ovest. La resa per ettaro è di 50 ettolitri. La produzione annua di Sauvignon di Haas si attesta tra 7000 e 10000 bottiglie a seconda dell’annata.
La vinificazione
L’uva pigiata viene pressata dolcemente dopo aver trascorso una notte di macerazione a basse temperature. Una parte del mosto viene fermentata in vasche d’acciaio ed una parte in barrique, dopodiché matura negli stessi contenitori per circa otto mesi a contatto con i lieviti fini.
Scelta enogastronomica
Il Sauvignon che ho degustato sta bene accanto a piatti come tartare di tonno, vitello tonnato, carni bianche e pietanze asiatiche un po’ speziate. È un vino che invita a sperimentare e scoprire nuovi abbinamenti ed ingredienti provenienti da paesi lontani.
La storia di Franz Haas
L’azienda , di Bolzano, è nata nel 1880 e ha visto consecutivamente alternarsi nella gestione ben 7 generazioni appartenenti alla famiglia Haas. Oggi, ad ogni annata, la cantina trasforma in vino il raccolto di 55 ettari vitati, suddivisi tra vigneti di proprietà, in affitto e di conferenti.
Da sempre impresa vitivinicola conosciuta e rinomata per i suoi prodotti di punta che hanno come base il Pinot nero, la cantina propone una gamma di etichette che comprende vini ottenuti anche dalle altre principali varietà vitate del Südtirol, tutte puntualmente interpretate senza mai trascurarne eleganza e bevibilità.
Situati a un’altitudine che varia dai 240 ai 1150 metri sul livello del mare, i filari da cui arrivano le uve con le quali la cantina Franz Haas produce i propri vini, sono tutti compresi nei territori dei comuni di Egna, Montagna e Aldino.
Su suoli composti da calcare, argilla e sabbia porfirica, godendo di microclimi unici al mondo, viti di Pinot nero, Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling e poi ancora di Moscato, Gewürztraminer, Sauvignon e Lagrein, arrivano a regalare grappoli qualitativamente eccellenti. Uve che in cantina sono lavorate seguendo, con metodo e rigore, le tradizioni di un tempo.
Nascono in questa maniera vini come lo “Schweizer” o il “Manna”, per citarne due su tutti. Bottiglie che, come se non bastasse, sono state impreziosite dal genio creativo di Riccardo Schweizer, artista trentino che nel tempo ha collaborato con Picasso, Chagall e Le Corbusier, e che ha ideato e poi donato a Maria Luisa Manna – quest’ultima moglie dello stesso Franz Haas – le etichette che ancora oggi ritroviamo sui vini prodotti dalla cantina, dorate e colorate su sfondo nero, inconfondibili e riconoscibilissime su ogni tavolo di ristorante e tra i mille scaffali di qualsiasi enoteca.
Un ulteriore dettaglio per farci scoprire quella che, con eccezionale dinamismo, è una delle imprese vitivinicole più prestigiose della regione dell’Alto Adige, costantemente pronta all’innovativa sperimentazione e puntualmente capace di coniugare numeri e qualità.