Top 100 Values 2018, Wine Spectator incorona l’Italia

[intro-text size=”25px”]Dal Piemonte alla Puglia, dalla Toscana al Veneto, dal Friuli Venezia Giulia alla Liguria, dalla Falanghina al Vermentino, dal Pinot grigio al Sangiovese, dalla Barbera all’Aglianico, uno dei grandi punti di forza riconosciuti del vino italiano è la capacita di esprimere una grande varietà di vini interessanti, grazie ai tanti terroir e ai tanti vitigni, per di più con un forte rapporto tra la qualità ed il prezzo. A sancirlo è la “Top 100 Values” 2018 di Wine Spectator, la celebre rivista internazionale verticale che ha selezionato 100 vini tra quelli assaggiati dai degustatori del magazine americano, giudicati almeno con 88 punti su 100, con un prezzo massimo di 20 dollari e prodotti in quantità rilevanti. Non una vera e propria classifica ma una lista, divisa per stili e tipologie, con 16 etichette selezionate tra la produzione del Belpaese, soprattutto tra i rossi.[/intro-text]

Fra i Light Whites: Feudi di San Gregorio Falanghina Sannio 2016, La Cappuccina Soave 2017 e Cantina di Santa Maria La Palma Vermentino di Sardegna Aragosta 2017. Fra i Rich Whites: Terenzuola Vermentino Colli di Luni-Tuscany Vigne Basse 2017 e Attems Pinot Grigio Friuli 2017. Fra gli Elegant Reds: Castello di Monsanto Toscana Monrosso 2016, Renato Ratti Barbera d’Asti Battaglione 2015, Rocca delle Macìe Chianti Classico Famiglia Zingarelli 2016, D’Angelo Aglianico del Vulture 2015, Allegrini Valpolicella 2017 e Renzo Masi Sangiovese Toscana Il Bastardo 2017. Tra i Big Reds: Argentiera Bolgheri Poggio ai Ginepri 2015. Tra i Rosé: Tormaresca Salento Rosato Calafuria 2017. Tra gli Sparkling Wine: Lini Oreste & Figli Lambrusco Rosé Emilia Labrusca 910 NV, Michele Chiarlo Moscato d’Asti Nivole 2017 e Le Colture Brut Valdobbiadene Prosecco Fagher NV. Risultati importanti per zone vitivinicole che puntano su identità, riconoscibilità e brand per creare valore aggiunto nel mondo.

La redazione di Wine Spectator spiega: «Il vino è radicato nella tradizione, ma molti fattori possono costringere le regioni vinicole ad evolversi. Il cambiamento delle condizioni climatiche, il cambiamento dei gusti e l’aumento dei prezzi dei terreni sfidano tutti i produttori a perfezionarsi sul fronte delle uve e delle pratiche di vinificazione. Coloro che meglio identificano le uve giuste per il loro terroir sono nella posizione ideale per offrire vini entusiasmanti eppure convenienti, anno dopo anno. Alcuni prosperano in aree consolidate nelle quali il vigneto esiste da secoli. Altri sono produttori emergenti sulla scena del vino globale. Eppure tutti si sono impegnati in metodi di produzione che garantiscono la massima qualità a prezzi convenienti per gli estimatori. Ecco come nasce la nostra classifica top values».

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