Industry Book 2018 di Unicredit, ecco i trend del vino italiano
[intro-text size=”25px”]Dall’Industry Book 2018, lo studio che UniCredit conduce annualmente sulle tendenze, le dinamiche competitive, le prospettive di sviluppo e crescita emergono importanti dati per gli operatori del vino. In merito ai consumi globali lo studio evidenzia come nell’arco degli ultimi 15 anni siano aumentati da 228 a 242 mln di hl. In particolare nel 2016 si registra una crescita del 6,1% rispetto all’anno precedente, ciò grazie anche al contributo dalle economie emergenti sudamericane e asiatiche.[/intro-text]
La Cina ha più che raddoppiato i suoi consumi, mentre gli Stati Uniti risultano oggi il primo mercato mondiale, con oltre 30 milioni di hl che pesano per il 24% dei consumi totali. L’Italia è in terza posizione per consumi, con oltre 21 milioni di hl. L’Italia detiene una quota del 20% del totale export in valore, con 21 mln di hl venduti (+3,7% a/a) corrispondenti a quasi 6 mld di euro in valore (+6,4% a/a). Dall’analisi emerge come qualità e prezzi giochino un ruolo strategico nella concorrenza globale.
Nel confronto tra i prezzi medi degli ultimi due quinquenni, l’Italia si colloca in posizione intermedia (2,6 euro/l) tra il premium francese (5,7 euro/ l) e il low price spagnolo (1,1 euro/l) e questo le ha consentito maggiori margini. Anche per il 2018 si stima una crescita del settore, in termini di valori della produzione, dell’1,8%. L’export del vino italiano dovrebbe chiudere il 2018 con un’ulteriore crescita del 3,4%.
Secondo un’elaborazione UniCredit su dati Nomisma Wine Monitor i Paesi più interessanti per l’export di vino italiano nel 2020 saranno per i vini fermi la Cina, dove sono previste vendite in aumento del 25,5%, il Canada (+12,5%) e gli USA (+9,1%); per gli spumanti la Svizzera, che dovrebbe registrare un +33,9%, il Regno Unito (+31,8%) e il Canada (+31,1%). L’analisi UniCredit su un campione di 689 imprese produttrici di vino che hanno depositato il bilancio negli ultimi 5 anni conferma le buone performance del settore nel periodo 2012-2016, con una crescita del fatturato ad un tasso medio annuo del 3,9%.
Guardando alle imprese per fasce di fatturato, si rileva un andamento migliore delle imprese medio-grandi rispetto alla media settoriale, confermando che in questo settore la dimensione aiuta a posizionarsi meglio sul mercato, soprattutto con riferimento alla rete di vendita.