G7 A BORGO EGNAZIA, OCCASIONE DI MARKETING PER VINO E CUCINA

Il G7, summit dei grandi della terra, che avuto luogo in Puglia ha illuminato la bellezza di Borgo Egnazia, ma anche vino e cibo italiani. A cucinare per Biden, Macron, Von der Leyen, Trudeau, Sunak e tutti gli altri è stato lo chef Massimo Bottura (tristellato Michelin). Nei calici le etichette-simbolo di quell’enologia made in Italy che da anni miete successi a livello internazionale: dalle bollicine – Ferrari Trentodoc, Franciacorta di Bellavista e Cartizze di Villa Sandi – ai grandi rossi, dal Sassicaia di Tenuta San Guido al Tignanello di Antinori, dal Chianti Classico Fontodi a quello di Castello di Volpaia, dal Brunello di Montalcino di Casanova di Neri al Barolo di Ceretto, dall’Amarone della Valpolicella di Masi al Chianti Classico di Boschetto Campacci, e poi i bianchi, dal Vintage Tunina di Jermann al Fiorduva Furore di Marisa Cuomo, dal Trebbiano d’Abruzzo di Masciarelli al Vermentino di Sardegna di Argiolas, passando per Kerner Aristos di Valle Isarco e il “dolce” Ben Ryé di Donnafugata. Non sono mancati i vini pugliesi, oltre 30 etichette, dal Primitivo Es di Gianfranco Fino al Donna Augusta di Vespa Vignaioli, la griffe del giornalista e imprenditore vitivinicolo Bruno Vespa. Tra i protagonisti a tavola i migliori ingredienti della tradizione del Belpaese, dai formaggi ai salumi, dai dolci al pane (un patrimonio vastissimo di oltre 900 eccellenze racchiuso nell’Atlante Qualita-Treccani, che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida hanno voluto omaggiare ai capi di Stato, in una speciale limited edition in Inglese).

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