Report (RAI3), inchiesta sulla Losito e Guarini. Terremoto nel mondo del vino

La puntata di domenica 19 febbraio del programma d’inchiesta nazionale più seguito in Italia, Report (RAI3), ha fatto tappa anche in Oltrepò Pavese per documentare una storia che diventa un terremoto nell’Oltrepò del vino.
Il team giornalistico della trasmissione di Sigfrido Ranucci intervista una ex dipendente della Losito e Guarini, una delle più grandi aziende imbottigliatrici d’Italia, l’unico imbottigliatore di dimensione industriale con sede in zona di produzione tra le colline oltrepadane. Renato Guarini è anche un consigliere d’amministrazione molto attivo da anni all’interno del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, dove ha scalato posizioni anche in termini di voti diventando nel tempo uno dei principali imbottigliatori di Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC, ovvero in termini di volumi il prodotto più rappresentativo del territorio presso la grande distribuzione organizzata a livello nazionale.

Il team di Report scrive sulla pagina Facebook del programma:
“L’Oltrepò Pavese è un’area della Lombardia a sud del Po. È tappezzata di vigneti a perdita d’occhio e ci sono oltre 4000 cantine. Questa persona che chiede di rimanere anonima ha lavorato per vari produttori della zona.
“Gli standard, i parametri di questi prodotti te li dà la Grande Distribuzione. Ti dice: Io voglio un Sangiovese IGT puglia 11 gradi. Io vendo Barbera a 12 gradi, io vendo Pinot Grigio a 12 e mezzo, con questo standard di acidità totale, con questa intensità colorante, questo Ph, questa acidità, deve avere questo residuo zuccherino”.
Un grande imbottigliatore dell’Oltrepò Pavese è l’azienda Losito e Guarini con sede a Redavalle, provincia di Pavia. In un documento interno il proprietario annota la creazione di una massa omogenea di vini ottenuti da diversi produttori.
I vini stando al documento vengono mischiati in un’unica vasca insieme a 150 ettolitri di Sauvignon che Guarini aveva in cantina. In totale la massa creata ammonta a 850 ettolitri di vino bianco omogeneo”.

L’azienda nega ogni addebito e promette di difendersi nelle sedi opportune, ma intanto la notizia fa il giro d’Italia e i commenti non sono certo lusinghieri, anche sui social media, a scapito di tutto l’Oltrepò Pavese. Una tempesta che investe un territorio che stava, al contrario, inseguendo il rilancio.

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