Veneto, locomotiva dell’Italia del vino
[intro-text size=”25px”]Il Veneto si conferma sempre più una locomotiva nazionale per il settore vitivinicolo in termini di dimensioni e volumi. I dati presentati il 9 gennaio nel corso della giornata di studio alla Cantina dei Colli Berici, organizzata da Veneto Agricoltura e Regione Veneto in collaborazione con l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura (Avepa), non lasciano spazio a dubbi. [/intro-text]
Il vino ottenuto dalla scorsa vendemmia dai vigneti veneti ammonta a 10.941.775 ettolitri. La superficie vitata veneta registrata per il 2019 è di 97.347 ettari. Sempre nel 2019 il vigneto veneto ha prodotto 13.158.777 quintali di uva. Parte importante nel raccolto per varietà è del Glera; il Prosecco continua a dominare la graduatoria delle prime 10 denominazioni di origine italiane e l’uva raccolta per produrlo nel 2019 è stata pari a 4 milioni di quintali, mentre la superficie vitata destinata alla sua produzione è di 35.677 ettari.
Seguono, per produzione di uva rivendicata alla produzione, la denominazione Delle Venezie (Pinot grigio), 1,747 milioni di quintali e il Conegliano Valdobbiadene, 1,031 milioni di quintali. Ottime invece la performance delle DO Soave 716.000 q (+17,48% su base annua) e della DO Venezia 347.000 q (+50,44% su base annua). Tra gennaio settembre 2019 l’export vinicolo regionale ha totalizzato un valore di oltre 1,5 miliardi di euro (+3,5% rispetto agli stessi primo nove mesi del 2018). Il Veneto a tal riguardo si classifica davanti a Piemonte, Toscana e Trentino-Alto Adige. I primi tre Paesi importatori del vino veneto sono Stati Uniti, Regno Unito e Germania.