«I Villani», il film di Don Pasta con la voce di Lino Maga
[intro-text size=”25px”]Cresce l’attesa in vista della nuova presentazione a Broni, al Teatro Carbonetti, del docufilm «I Villani» di Daniele De Michele, alias Don Pasta. L’appuntamento ad ingresso gratuito è fissato per domenica 2 dicembre alle ore 18 e vedrà la presenza oltre che del regista anche di un bronese illustre: Lino Maga, contadino vitivinicoltore, padre di quel Barbacarlo che era il vino preferito di Gianni Brera e Luigi Veronelli. Maga sarà la guest star perché si è cimentato nell’essere la voce narrante che calza a pennello al film. La produzione segue quattro personaggi dall’alba al tramonto, da inizio a fine giornata di lavoro. Quattro “villani” che parlano di agricoltura, pesca, allevamento, formaggi e cucina familiare. Quattro personaggi che nel loro fare quotidiano rappresentano la sintesi delle infinite resistenze e reticenze ad adottare un modello gastronomico e culturale uguale in tutto il mondo. Quattro personaggi con le loro famiglie per verificare se la cucina italiana sia ancora un patrimonio vivo, se il passaggio di informazioni tra generazioni esiste ancora, se la cucina italiana così come l’abbiamo ereditata si salverà o scomparirà.[/intro-text]
Il regista Daniele De Michele spiega: «Questa gente mi raccontava il suo stare al mondo, il suo rapportarsi alla terra e alla storia del luogo che le aveva dato nascita. Era in questo intessersi delicato, talvolta ironico, talvolta doloroso tra i racconti intimi del loro vissuto e il loro cucinare con perizia, intelligenza, senso dell’osservazione che veniva fuori il senso più profondo della cucina italiana: il suo essere saggia, gustosa, parsimoniosa, rispettosa dei prodotti della terra e del mare. Questa gente –sottolinea De Michele – mi mostrava in quei gesti sicuri di quanto la modernità andasse in conflitto radicale con quella cultura. Un conflitto che andava al cuore del problema. Per mangiar bene bisogna rispettare i tempi della cucina, bisogna rispettare le stagioni, la terra e il mare, tutto ciò che la modernità non fa più. Ne viene fuori un conflitto tra le parti, una resistenza, una proposizione di un nuovo vivere che benché ancorato al passato diventa attuale e vitale. In questi quindici anni di lavoro, passati creando libri e spettacoli che unissero la cucina e l’arte, l’esplorazione veniva raccontata da me in prima persona, facendo venir fuori il mio punto di vista su cosa fosse per me la cucina».
Il regista conclude: «Quello che mi ha emozionato e che voglio condividere è l’esistenza di persone capaci, realmente capaci, di creare e ricreare il gesto e di costruire un sapere vivo attorno a questo gesto. La loro esistenza – dice il regista – è prioritaria rispetto alla mia elaborazione e il mio sguardo vuole fermarsi affianco a loro, per far incontrare le mie urgenze ideali e in fondo politiche con la loro quotidianità di gesti, luoghi, volti e parole. Il cinema documentario è lo strumento che può permettermi di far succedere questo incontro: non rinuncio al mio sguardo, ma lo lascio vivere dentro la loro realtà. Per questo, il film arriva alla fine di un lungo periodo di ricerca, dopo il quale voglio finalmente poter vivere del tempo con le persone che questa lunga ricerca mi ha dato la possibilità di scoprire.È come se fin qui le avessi sfiorate, gustate. Ora ho voglia di stare con loro e con loro far crescere la narrazione e il significato. Dentro di me e verso il pubblico». Queste le parole di De Michele, personaggio noto a livello internazionale. E’ un economista, con un Master in “Economia e sviluppo Economico” all’Istituto Nazionale delle ricerche Agronomiche in Francia. Dal 2001, con lo pseudonimo di Don Pasta, utilizza la scrittura, le performance, gli spettacoli, le istallazioni, il giornalismo per sviluppare un progetto culturale e artistico sul tema dell’alimentazione.Al film «I Villani» hanno collaborato con lui in molti. La sceneggiatura è curata da Daniele De Michele e Andrea Segre; la fotografia da Salvatore Landi; il montaggio è di Donatella Ruggiero; la musica è opera di Marco Messina e Sasha Ricci; tecnico del suono Luca Ranieri; una produzione Malia; i produttori sono Giorgio Magliulo e Alessandra Acciai; co-produttori Antonio Badalamenti e Davide Nardini. Il film è stato realizzato in collaborazione con Rai Cinema e in associazione con Evernex Italia, Unipol Banca e Blumax.