Guida ViniPlus 2018 Ais Lombardia, la presentazione a Milano

[intro-text size=”25px”]La conferma della crescita qualitativa e stilistica dei territori vitivinicoli della Lombardia arriva dalla Guida ViniPlus 2018 di Ais Lombardia, presentata a Milano alla presenza del governatore Roberto Maroni. Sono 124 i vini premiati con le quattro Rose Camune, dei quali 50 si aggiudicano i riconoscimenti speciali attribuiti con le Rose Oro. Ogni cantina ha potuto sottoporre al giudizio dei Degustatori lombardi un numero massimo di 4 campioni: in totale sono stati circa 900 i campioni valutati attraverso le degustazioni alla cieca e secondo la metodologia Ais. Nelle 560 pagine della versione cartacea sono 233 le cantine recensite provenienti da tutte le zone vitivinicole della regione, una fotografia ampia ed esaustiva della produzione regionale. [/intro-text]

La Guida è anche in formato web-app sebbene non manchi, come di consueto, la versione cartacea, che è stata riservata ai produttori vitivinicoli recensiti nell’edizione 2018, nonché spedita a 800 tra ristoratori ed enoteche selezionate all’interno di tutte le province della Regione Lombardia. «Speriamo possa essere sempre di più un buon veicolo di comunicazione del vino lombardo», ha spiegato con concretezza e umiltà il presidente di Ais Lombardia, Fiorenzo Detti. La nuova edizione della pubblicazione segue infatti un percorso che Ais Lombardia si è data, non da oggi, per accrescere la cultura sulle diverse zone di produzione regionali, ognuna con una sua anima e caratteristiche che la rendono unica. Non è un impegno banale in una regione che a Milano, capitale economica italiana, vede combattere ogni giorno sfide internazionali per una riga nelle carte dei vini dei suoi top restaurant.

Il braccio di ferro è intenso e finisce spesso con lo scalzare molti validi produttori dal posto che spetterebbe loro per merito. I brand asfaltano tutto, ecco perché serve il racconto di ViniPlus. La Lombardia è più nota per sanità, industria, design e moda che per il suo agroalimentare d’eccellenza, in particolare il vino, eppure si sta parlando della regione al primo posto in Italia non per volumi assoluti o quantità d’uva, ma per percentuale di vino di qualità certificato. C’è una dimensione da far riscoprire.

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