Conte Vistarino, lettera aperta al sabotatore

[intro-text size=”25px”]Capita che il mondo del vino di qualità sia anche vittima di fatti spiacevoli, dispetti o addirittura intimidazioni. E’ successo in Oltrepò Pavese alla Cantina Conte Vistarino dove ignoti hanno aperto le vasche vuotando nelle canalette di scolo 5.300 ettolitri di vino per un danno da mezzo milione di euro.[/intro-text]

Ottavia Giorgi di Vistarino ha indirizzato una lettera aperta al sabotatore in cui ha scritto: «Sicuramente hai impoverito l’azienda che hai voluto vigliaccamente colpire, ma ti devo ringraziare per la ricchezza che mi hai fatto scoprire: la solidarietà di tante persone che ci vogliono bene, che ci stimano e rispettano. Questa ricchezza è la motivazione che ci fa rialzare e non ci siamo mai resi conto di quanto fosse grande».

La contessa classifica gli autori del vile gesto in una «minoranza malavitosa che non rappresenta il territorio, fatto invece di piccole aziende serie e di qualità, che sono le vere portabandiera dell’Oltrepò Pavese». Il presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Michele Rossetti, è stato il primo a condannare l’atto intimidatorio: «Gli inquirenti devono arrivare ai colpevoli e assicurarli alla giustizia. Non è possibile che un’azienda che ha fatto della qualità la propria bandiera e che ha fatto tanti investimenti si veda sfregiata in questo modo. Non si può assistere impotenti all’attacco d’imprenditori che vogliono fare dell’Oltrepò del vino una terra migliore». A volte anche i drammi servono, perché riportano al centro solidarietà e valori.

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